Coconta

sciamatura

  • Se desideri conoscere il divino, senti il vento sul viso e il sole caldo sulla tua mano.

    Ciao a tutti,

    nonostante non scriva da più di un mese in questo blog (purtroppo gli impegni continuano ad aumentare invece che a diminuire) questo non significa che la mi avventura con le api si sia fermata, ANZI‼

    Ci eravamo lasciati con la cattura di uno sciame partito dall’arnia arancio ed introdotto nell’arnia verde, bé la stagione è entrata nel vivo tanto è che l’acacia (o robinia), una delle fioriture più importanti per gli apicoltori Italiani, ha fiorito ed ha permesso alle famiglie più forti di andare a melario e depositare un pochino di miele per l’apicoltore, ma procediamo per gradi poiché ci sono stati diversi cambiamenti:

    Siccome il numero di famiglie nel mio apiario è aumentato ed ho deciso di utilizzare sempre gli stessi tre colori per le arnie, sono stato costretto ad identificarle con un codice, così le arnie presenti sono diventate:

    • 13A01 –> Arnia blu
    • 13A02 –> Arnia arancio (da cui è partito lo sciame)
    • 13A03 –> Arnia verde (dove è ospitato lo sciame)
    • 16A01 –> Arnia arancio (dove ho spostato il nucleo)
    • 16A02 –> Arnia blu (creata dalla divisione della 13A01)
    • 16A03 –> Arnia verde (creata dalla seconda divisione della 13A01)
    • 16A04 –> Arnia arancio (creata dalla prima divisione della 13A02)

    Vediamo lo stato di ogni arnia, da dove eravamo rimasti fino alla visita avvenuta in data 18/06 per verifica dello stato generale.

    13A01 – Arnia blu

    Questa famiglia, se vi ricordate, era molto ben popolata ad inizio aprile, aveva costruito celle reali che opportunamente ho rotto (in gergo scellare) diverse volte per evitarne la sciamatura. A metà Aprile, precisamente il 15/04, ho deciso di dividerla in due comprando una regina feconda da inserire nelle metà della famiglia che sarebbe rimasta orfana, così da creare una nuova famiglia.

    Api regine arrivate!

    Api regine arrivate!

    In questo modo è nata la famiglia che è stata riposta nell’arnia 16A02 azzurra di cui parleremo in seguito.

    Da quel momento ho alimentato la famiglia con 1 litro di sciroppo (1:1 di acqua e zucchero) ogni 3 giorni per stimolare la deposizione della regina e riuscire, nell’arco di 40 giorni, ad avere nuovamente la famiglia su 10 telai per procedere ad un’ulteriore divisione.

    Senza alcun intoppo, la regina ha seguito quanto mi aspettavo che facesse e così, con una settimana di anticipo, ho deciso di dividerla nuovamente il 13/05, creando così la famiglia 16A03.

    Vista frontale 13A01

    Vista frontale 13A01

    Anche questa volta le nuove famiglie orfane hanno ricevuto una regina nuova, feconda, mentre le vecchie famiglie hanno mantenuto la vecchia regina.

    A questo punto, essendo arrivati oramai a Maggio inoltrato, ho deciso di non alimentare le famiglie, così da lasciare alle regine il ritmo di deposizione, ma sopratutto ne ho approfittato per eseguire un intero ciclo di acido ossalico gocciolato (un rimedio non molto fastidioso per le api) per ridurre il carico di Varroa Destructor (un acaro che affligge le nostre api in maniera endemica) molto alto.

    Tale ciclo di ossalico ( 4 somministrazioni, a una distanza di 7 giorni) si è concluso con la visita odierna del 18/06 e posso confermare che la varroa non sembra essere presente nella arnie trattate.

    13A01

    13A01

    Lo stato attuale della famiglia è molto promettente poiché presidia 8 telai, di cui 4 sono di covata, 2 sono fogli cerei in costruzione e gli altri 2 di scorte che hanno raccolto durante i vari periodi di fioritura.

    13A02 – Arnia arancio

    Questa famiglia aveva deciso di sciamare alla fine di Marzo, sciame che, fortunatamente, sono riuscito a recuperare formando così un’altra famiglia. Ci eravamo lasciati che tale arnia aveva due celle reali opercolate, ovviamente ho evitato di visitare tale arnia per un mesetto per non rischiare che la famiglia sopprimesse la nuova regina pur di proteggerla.

    Ho comunque continuato a vegliare sul volo che veniva effettuato dalla parte frontale dell’arnia e anche dal vassoio antivarroa, tramite il quale ho realizzato che la famiglia potesse contenere sia camule (i vermi della cera) che molta varroa.

    Aspettandomi il peggio ho aperto la famiglia scaduti i termini ed invece sono stato piacevolmente sorpreso nell’osservare che la regina era presente, tanto è che l’ho marcata bianca (2016), e che l’intera famiglia godeva di buona salute presidiando 10 telaini di cui 8 di covata.

    Avendo paura che sciamasse nuovamente, ho messo il melario, nel quale non sono salite per depositare neppure una goccia di miele e il 13/05 ho proceduto alla prima divisione di questa famiglia andando a formare la famiglia 13A04.

    Ovviamente quando si divide una famiglia è opportuno, per non perdere tutte le bottinatrici nel nuovo nucleo, spostare la famiglia appena creata a più di 3 km dal proprio apiario, così ogni volta le porto in collina a godersi un po di panorama.

    Panorama apiario 2

    Panorama apiario 2

    Le sorprese che questa arnia mi ha portato durante la stagione corrente non sono terminate qua, infatti durante l’ultima visita di maggio mi sono reso conto che l’arnia presentava una spiccata presenza di api affette dalla sindrome delle ali a K.

    Attualmente la famiglia si trova su 6 telaini, di cui 3 di scorte e 3 di covata. Ad essere sinceri questa situazione si sta perpetuando da 2 settimane, se alla prossima visita non dovesse migliorare la situazione è consigliabile considerare anche una sostituzione di regina.

    13A02

    13A02

    13A03 – Arnia verde

    L’obbiettivo, come ho ripetuto più volte, per la stagione 2016 è quello di arrivare ad avere un patrimonio apistico di circa 10 arnie alla fine della stagione, così da affrontare il prossimo anno con una marcia in più.
    Questa arnia rappresenta il piacevole inconveniente che non era stato preso in considerazione durante la pianificazione dei lavori.

    Come abbiamo detto è nata dal recupero dello sciame generato dalla 13A02, quindi contenente la vecchia regina presente in quella famiglia.

    Nel giro di pochissimo tempo la famiglia ha costruito i fogli cerei che le avevo (cosa tipica degli sciami) e piano piano si è sviluppata senza l’ausilio di alimentazione di supporto. Tanto è che il 30/04, qualche giorno dopo la fioritura dell’acacia, sono riuscito a mettere loro il melario per la raccolta.

    13A03 con melario

    13A03 con melario

    Purtroppo quest’anno il clima non è stato dei migliori e i continui scrosci d’acqua non hanno permesso una buona raccolta di tale miele, tant’è che, terminata la fioritura, il melario era pieno a metà e non per nulla opercolato dalle api (segno che la preziosa sostanza zuccherina ha raggiunto la giusta percentuale di umidità).

    Scegliendo di fare un buon millefiori invece che poca acacia, ho lasciato il melario alla famiglia, pensando che continuasse ad importare il miele giorno dopo giorno, ma invece a circa due settimane di distanza ho aperto il melario ed ho scoperto che non era affatto presidiato.

    Allarmato da questo comportamento ho proceduto ad una visita il 22/05 e, trovando celle reali le ho levate, non facendo caso che non era presente covata fresca (errore da principiante quale sono).

    Così la visita successiva, il 28/05, non trovando covata fresca ho inserito un telaio di covata freschissima (di 1 o due giorni) nella speranza che si facessero una nuova regina.

    Effettuando qualche settimana dopo una visita per verificare che la famiglia avesse abbozzato una cella reale, mi sono dovuto ricredere quando ho trovato covata (femminile) opercolata e nessuna cella, probabilmente la famiglia ha proceduto con una sostituzione di regina e io ho mancato di levare una cella reale, fortunatamente.

    13A03

    13A03

    Così in data 11/06 ho piacevolmente costatato che il melario era di nuovo presidiato e la quantità di miele importata stava aumentato sensibilmente e, nella visita odierna non ho fatto altro che aggiungere un secondo melario poiché il primo oramai straripa di miele.

    Interno primo melario

    Interno primo melario

    16A01 – Arnia arancio

    Vi ricordate il piccolo e gracile nucleo creato da un mix di qualche telaino preso dalla 13A01 e 13A02 ad inizio stagione? Beh, si è irrobustito ed ora non ha nulla da invidiare alle altre famiglie, tanto è che attualmente si trova su 9 telai (quello più a sinistra non è presidiato) di cui 6 sono di covata e ora devo decidere se la prossima settimana lo voglio dividere o gli metto il melario per mandarlo in produzione questi due ultimi mesi.
    Non è una decisione facile da prendere, m probabilmente opterò per la divisione per avere più probabilità di superare l’inverno con un bel numero di famiglie.

    16A01

    16A01

    E’ sbalorditivo vedere come le api e la natura stessa possano fare grandi cose anche dal niente. Questa famiglia è quella che sento più mia in quanto l’ho creata, la regina non l’ho comprata e ora è pronta, al suo massimo splendore. Proprio un bel successo.

    16A02 – Arnia blu

    Questa arnia è stata la mia prima volta in molte cose, era la prima volta che dividevo una famiglia in due, è stata la prima volta che ho dovuto inserire una regina presa da un altro apicoltore, la prima volta ad avere la famiglia che non accetta la regina e per questo la uccide.
    Insomma, ho molte emozioni legate anche a questa arnia e mi dispiacerebbe molto vederla non superare l’inverno.

    Tornando a noi, lasciando le sviolinate a qualcun altro, dopo aver creato questa famiglia ed averla prima portata nel secondo apiario per poi averla riportata nell’apiario principale, ha sempre continuato a svilupparsi.

    Ora come ora conta la bellezza di 6 telai di cui 3 di covata, 2 di scorte e un foglio cereo in costruzione.

    16A02

    16A02

    16A03 – Arnia verde

    Famiglia prodotta dall’ultima divisione si sta sviluppando bene, ha accettato senza problemi la regina che le ho inserito e ha un carattere particolarmente mansueto, più delle altre che non è che siano chissà quanto aggressive.

    La famiglia ora conta 7 telai presidiati di cui 4 covata, 2 scorte e 1 foglio cereo in costruzione.

    16A03

    16A03

    Anche la struttura dell’arnia stessa, nella quale è contenuta la famiglia, ha retto bene essendo venuta un pochino sbilenca quando l’ho costruita. E’ ancora presto per sapere se ho fatto un bel lavoro con quelle arnie, solo dopo almeno un inverno saprò se le api vivono bene all’interno di tale abitazione.

    16A04 – Arnia arancio

    Famiglia, anch’essa, prodotta dall’ultima divisione e si sta sviluppando bene. Anche questa ha accettato la regina introdotta senza fare troppe storie. Non resta che vedere se continuerà sulla buona strada oppure no.

    16A04

    16A04

    Come vi avevo anticipato all’inizio di questo post, la stagione sta avanzando anche se a causa del maltempo non pochi apicoltori hanno avuto problemi di produzione, molto inferiore rispetto agli anni passati.

    Io, avendo concentrato tutta la mia stagione apistica sul crearmi delle belle fondamenta: con delle famiglie forti ed aumentando il numero di famiglie, non ho subito questo particolare smacco.

    Chissà, magari il prossimo anno sarà migliore, o forse peggiore. Nessuno può, fortunatamente saperlo, quello che invece posso affermare per certo e di cui ne sono stra sicuro è che finché ci saranno fiori da cui prelevare le sostanze per cibarsi le api continueranno a volare. Spetta a noi essere umani, specie dominante sulla terra, a fare in modo che il loro cibo non termini per dei nostri capricci.

    Ape su un fiore di melograno

    Ape su un fiore di melograno

    Non mi rimane che salutarvi, augurandomi di riuscire a trovare il tempo molto presto per scrivere nuovamente in questo blog.

    Ciao a tutti, bzzz‼

  • La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.

    Ciao a tutti,
    è da veramente troppo che non pubblico un post in questo blog per aggiornare lo stato della mia avventura, ma sono stati due mesi davvero tosti dove ho dovuto lavorare fino a sera inoltrata e non ho avuto tempo di fermarmi a scrivere.

    Ci eravamo lasciati che entrambe le arnie in mio possesso erano in ottima salute e avevano ricoperto tutti i telaini a loro disposizione.
    Riprenderò il mio racconto proprio dalla visita successiva a quella che vi ho descritto nel precedente post.

    Non credo di avervelo detto precedentemente ma io visito regolarmente l’apiario una volta a settimana per non recare troppo disturbo alle nostre amiche.

    Arnia Azzurra
    Durante la visita successiva, ispezionando un po’ sommariamente perché avevo poco tempo a disposizione, avevo costatato che il tutto stava procedendo bene e, non essendo troppo convinto sul da farsi, ho optato per aspettare ancora una settimana per deporvi il melario.
    Errore che ho pagato nel giro di qualche giorno poiché dalla suddetta arnia il 18 giugno verso l’ora di pranzo è partito uno sciame che si è fermato, nel giro di una decina di minuti, a una quindicina di metri dall’arnia di partenza.

    Io essendo al lavoro non ho potuto fare altro che sperare che la mattina successiva fossero ancora lì e non avessero già trovato un’altra dimora.
    Con l’emozione che riempiva il cuore fino a farlo esplodere mi sono alzato presto e sono andato sul luogo dove avevano visto lo sciamo posarsi, mi sono avvicinato e l’ho trovato ancora lì.

    Non potendo tagliare la vite ho deciso di creare una piccola struttura sospesa da terra e, una volta che il porta sciami fosse stato in posizione, agitare convulsamente la vite per farle precipitare all’interno della cassa.

    Sciame dopo aver agitato la vite

    Sciame dopo aver agitato la vite

    A questo punto ho cominciato a cercare la regina, sapevo che era marcata (infatti al contrario di quello che molte persone pensano, quando una famiglia sciama la maggior parte delle volte è la regina vecchia che lascia la casa e vola via) di rosso e desideravo capire se era caduta all’interno della cassetta oppure no.

    Seguendo con lo sguardo il flusso di api che risaliva la vite l’ho avvistata e, con estrema cautela, l’ho afferrata e appoggiata su un lembo della cassa.

    Lunga vita alla regina!

    Lunga vita alla regina!

    Ho atteso qualche minuto per osservare che cosa avesse intenzione di fare la regina, ma tranquilla tranquilla si è infilata tra due telaini agevolandomi ulteriormente il lavoro.
    A quel punto non ho fatto altro che agitare ulteriormente la vite, spostare tutta la cassetta sulla terra ferma, chiuderla (lasciando aperta una via) e attendere che tutte le api entrassero nella loro nuova dimora.

    La stessa sera, al ritorno dal lavoro, ho preso il nucleo (l’ho sigillato) e l’ho portato in un appezzamento di terra che dista più di 3 chilometri dal mio apiario.

    Ad una settimana di distanza le ho riportate in apiario e le ho trasferite all’interno di una nuova arnia Verde speranza.

    Tornando all’arnia Azzurra, le api che sono rimaste fedeli alla nuova regina hanno continuato ad importare nettare, immagazzinandolo non nel melario ma bensì nel nido ingolfando un pochino la deposizione della nuova regina (che ho avvistato finalmente nella visita effettuata il 12 luglio) e non costruendo più di tanto il melario.

    Ricapitolando l’arnia azzurra sta riprendendo il suo normale ritmo con una nuova regina nata probabilmente qualche giorno prima della sciamatura e, spero, che riprenda a costruire nel melario per l’ultimo mese che glielo lascio (ho programmato di levare tutto ad agosto per lasciare più scorte possibili alle famiglie).

    Arnia Verde
    Questa nuova famiglia nata a seguito della sciamatura si sta sviluppando velocemente, è impressionante vedere la velocità con la quale uno sciame tira della cera, infatti nel cassettino non vi erano favi già costruiti ma solamente fogli cerei che sono stati completamente costruiti nel giro di una settimana.

    Stato covata nuovo nucleo

    Stato covata nuovo nucleo

    Avendo deciso di tenere più stretta possibile la famiglia ho introdotto nell’arnia un diaframma che separasse il nucleo dai fogli cerei presenti all’interno dell’arnia (mi hanno infatti insegnato che è meglio riempire completamente ogni spazio all’interno dell’arnia poiché le api prediligono gli spazi vuoti per costruire).

    Ora questa famiglia si è allargata fino ad occupare sette telaini e credo che la prossima settimana sarò costretto ad allargarla fino a 9.

    Arnia Arancio
    Quest’arnia sarà l’unica che probabilmente quest’anno mi fornirà del miele da porte consumare.
    L’unica pecca rimane l’aggressività, che alla fine dei conti non è un ostacolo così insormontabile.

    Fino ad oggi si è sviluppata, ha costruito il primo melario (riempiendolo completamente questa settimana) e ora vedrò come si comporta con il secondo.

    Durante l’ultima visita ho estratto il telaini trappola dal nido (utilizzato per la lotta bio meccanica alla varroa, di cui non ho trovato traccia) e vi ho eliminato tutta la covata maschile presente.

    La stessa operazione dorò effettuarla, probabilmente, alla prossima visita nell’arnia azzurra.

    Riassumendo le cose stanno procedendo bene, ho tre famiglie in ottima forma di cui una riesce probabilmente a fornirmi il primo miele da assaggiare.

    Spero di riuscire a scrivere la visita la prossima settimana e di documentarvela con foto e video.

    A presto, bzzz‼

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