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Mar 09 2014 Primi lavori nel futuro apiario
Ciao a tutti,
con immensa gioia posto il mio primo articolo che riguarda strettamente la mia avventura con il mondo delle api e che riguarda i primi lavori nel futuro apiario.
E’ passato circa un mesetto dal mio ultimo post e anche dalla mia ultima lezione al corso di apicoltura e in tutto questo tempo non ho fatto altro che attendere l’avvicinarsi della bella stagione o comunque sia di un miglioramento.
Ieri ed oggi sono state due bellissime giornate e ne ho subito approfittato per costruire i due supporti per le arnie.Perchè dei sostegni?
Non so se tutti quelli che leggono lo sanno, ma per varie motivazioni è bene non lasciare a terra le arnie (prima tra tutte è l’umidità costante che porterebbe il legno a marcire in fretta).
Deciso a voler ultimare il tutto in questo fine settimana mi sono recato nel futuro apiario, poco distante vi era un mucchio di bancali rotti o comunque non utilizzati e ho deciso di usare quelli per forgiare il supporto.Mi sono messo di buona lena a ricavare tutto il materiale che mi poteva servire (assi, chiodi e zoccoli di legno) utilizzando i più svariati metodi, primo tra tutti ho riscoperto l’utilità del piedi di porco che in molti situazioni è una manna dal cielo.
Insomma, buttato giù un progetto rudimentale nella mia mente sono partito nella costruzione di uno “sgabello” per ogni arnia che non doveva essere troppo alto, perché mi avrebbe reso il lavoro difficoltoso, ne troppo basso causando il marciume del legno dell’arnia.
In poco più di due ore avevo costruito il primo, traballante, sgabello e con tanto timore ho provveduto a caricargli sopra l’arnia (nella foto sottostante potete vedere una delle tante prove), con mio immenso stupore (scherzo ovviamente) ho notato che la mia costruzione reggeva.Forte del successo appena ottenuto ho preparato il materiale per la costruzione anche del secondo supporto, ma il cui assemblaggio è stato rimandato ad oggi poiché il tempo a mia disposizione era terminato.
All’indomani arrivato ottimista nella zona del futuro apiario ho assemblato velocissimamente anche il secondo supporto e, dopo aver caricato anche la seconda arnia su di esso mi sono accorto che il mio progetto aveva una grandissima falla: le arnie ondeggiavano paurosamente nonostante la leggera brezza che si era alzata.
Intuita la situazione ed escogitato il modo migliore per risolvere mi sono cimentato nella costruzione dei picchetti laterali, in maniera tale da rendere perfettamente stabile entrambe le strutture (senza collegarle insieme per non far sentire ad entrambe le famiglie le stesse vibrazioni).Un buon auspicio
Un episodio che merita di essere raccontato è il seguente:
stavo fissando nel terreno il terzo paletto che avrebbe impedito all’arnia di oscillare con il vento, quando il mio orecchio ha captato uno strano ronzio; incuriosito mi volto in direzione di tale rumore e con stupore mi accorgo che sul tetto di una delle due arnie vi si era posata un’ape, la quale, dopo una veloce pausa, ha ripreso il suo volo alla ricerca di polline per la famiglia affamata.
Il vero peccato è di non aver avuto la macchina fotografica a portata di mano in quel frangente, sarebbe stata una bella cosa da condividere.
Non sono una persona superstiziosa ma voglio pensarlo come un segno di buon auspicio! Incrociamo le dita!I lavori che desidero fare sono ancora molti, nel contempo ho ordinato gli strumenti necessari per intraprendere questa attività: tuta, maschera, guanti e leva (avendo già l’affumicatore ereditato dal nonno).
Non mi rimane che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo post! A presto bzzzz!