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Mag 05 2020 -
Dic 16 2017 Mercatino di Natale – Longiano dei presepi – 17 dicembre 2017
Mercatino di Natale – Longiano dei presepi – 17 dicembre 2017
Per ribadire la bellissima esperienza avuta durante Le vie del Natale 2017 – Stradone Coconta ritorna in piazza, questa volta a Longiano durante il Mercatino di Natale – Longiano dei presepi.
Saremo presenti con candele in pura cera d’api, le cui confezioni sono state realizzate interamente con materiale di recupero. Il tutto, ovviamente, fatto rigorosamente a mano.
Durante tutta la durata del mercatino sarà presente anche la Casetta di Babbo Natale per tutti quei bambini che decidessero di voler far recapitare la propria letterina in Lapponia:
Vi lascio l’indirizzo al quale sarà presente la manifestazione:
Via IV Novembre, 47020, Longiano (FC)
44°04’28.2″N 12°19’37.1″E
Vi aspettiamo numerosi!
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Dic 02 2017 Le vie del Natale 2017 Stradone
Le vie del natale 2017 Stradone
Con grande euforia ed entusiasmo, Coconta vi annuncia la propria presenza a “Le vie del Natale 2017 Stradone”.
Saremo presenti con candele in pura cera d’api, le cui confezioni sono state realizzate interamente con materiale di recupero. Il tutto, ovviamente, fatto rigorosamente a mano.
Inoltre faremo assaggi gratuiti dei nostri mieli a chiunque voglia assaggiarli.Tale festival si protrae per 3 giorni: 8-9-10 Dicembre, ma le bancarelle saranno presenti solamente dalle 14:00 del 9 fino alla sera di Domenica 10.
In calce (sotto la mappa) vi lascio anche la locandina completa così potrete vedere il programma di ogni serata.
Inoltre ecco l’indirizzo al quale si svolgerà la festa e dove potrete trovare le varie bancarelle:
Via B.Buozzi, 47030, Lo Stradone (Borghi) FC
44°01’55.1″N 12°23’13.8″E
Vi aspettiamo numerosi!
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Mar 29 2017 Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.
Ciao a tutti,
ansiosi di vedere quale sia la sorpresa che vi avevo promesso?? Beh dovrete attendere un altro pochino poiché purtroppo non è ancora pronta nel compenso, però, è finalmente iniziata la stagione apistica 2017.
Le api sono in gran fermento da fine febbraio per raccogliere polline (la loro fonte primaria di proteine) da portare alla covata che piano piano aumenta con l’avvicinarsi inesorabile delle grandi fioriture.Una delle prime piante a fiorire, oltre a quelle da frutto, è il bianco spino il cui nettare e polline è davvero molto apprezzato dalle api.
Questo video l’ho girato la seconda settimana di Marzo:Le famiglie si stanno sviluppando bene, purtroppo non ho foto delle arnie poiché le temperature non permettevano di tenerle aperte molto durante le visite.
In compenso ho dedicato un pochino del mio tempo per invadere la privacy delle nostre amiche (e non solo) mentre si adoperavano per racimolare un pochino di cibo.È stato abbastanza divertente scovare tra i fiori e l’erba che si sta sviluppando in questa stagione altre specie di insetti impollinatori come questa mosca:
È stato un immenso piacere trovare sui fiori di Tarassaco un’altra specie di ape, di cui non conosco il nome, ma ancora più sbalorditivo era il carico di polline che portava nelle proprie zampe (molto di più rispetto a quello che le nostre apette portano di solito:
Mentre camminavo per il prato ancora bagnato dalla rugiada, ho notato del colore rosso spiccare in mezzo al verde smeraldo dell’erba.
Si trattava di una coccinella che si stava riposando dopo la nottata appena trascorsa, l’ho immortalata subito perché troppo bella:Prima di lasciarvi vi mostro l’ultima foto che ho scattato prima di andare via dall’apiario:
Il prossimo post spero di farvi vedere lo stato anche all’interno delle mie famiglie, tempo permettendo.
Non mi resta che salutarvi e augurarmi di riuscire a postare nuovamente molto presto.Ciao a tutti, bzzz!!
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Feb 27 2017 La morte con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita. Spazza via il vecchio per far spazio al nuovo.
Ciao a tutti,
lo scorso anno ho abbandonato il blog durante l’estate poiché purtroppo gli impegni della vita hanno avuto la meglio (ho cambiato casa ed i lavori di ristrutturazione mi hanno rapito).
Non ho, però, abbandonato la mia avventura con le api, tanto è che le ho preparate come meglio ritenevo all’inverno e sotto la mia stretta vigilanza, hanno affrontato i gelidi e bui mesi invernali.
Prima di raccontarvi che cosa è avvenuto alle mie api, e per farmi perdonare dalla lunga assenza di nuovi post, vi annuncio che entro la fine di marzo vi sarà una sorpresa che sto preparando da qualche mese. Non mi sbottono ulteriormente poiché non voglio farvi intuire di che cosa si tratta.
Dopo questa piccola prefazione vorrei illustrarvi velocemente i motivi per i quali l’inverno è la stagione più avversa per le nostre comuni amiche, le api:
Come potete facilmente intuire lo scoglio più grande, ma purtroppo non l’unico, è la quasi totale assenza di cibo, poichè le fioriture in quel periodo sono davvero scarse (in natura). Un altro problema che si concatena la primo è che le temperature sono abbastanza più basse in questo periodo e in alcuni territori, tra i quali anche dove mi trovo io, le temperature scendono ben sotto i 10 gradi, temperatura limite per il volo delle api.
Fortunatamente questi fattori avversi sono presenti da centinaia di migliaia di anni e le api si sono evolute per combatterli, trasformandole nelle macchina da raccolta e stoccaggio che ai giorni nostri possiamo osservare.
Altri fattori esterni, aumentatie negli ultimi anni, possono essere la causa scatenante della morte di un nucleo durante l’inverno: funghi, muffe, batteri e virus possono proliferare all’interno delle arnie durate tale periodo poichè all’interno delle casette si crea un ambiente caldo (le api chiuse in glomere mantengono una temperatura costantemente attorno ai 35 °C) umido (dovuto alla creazione di condensa per lo sbalzo termico).
Insomma, uscire dall’inverno per una famiglia, significa essere riuscita a divincolarsi tra mille pericoli e le probabilità aumentano se l’apicoltore prepara al meglio ogni nucleo a questo periodo avverso.
Ritorniamo al vero motivo per il quale seguite questo blog, ovvero allo stato delle mie famiglie. Va premesso che per tutte ho effettuato gli stessi trattamenti e le ho trattate tutto allo stesso modo (forse peccando proprio in questo).
Ma vediamone la storia una ad una, pochè di singole verità si tratta:13A01 – Arnia blu
Ci eravamo lasciati con questa arnia nel suo pieno splendore, la famiglia occupava 8 telai, la regina era a posto e le scorte ben presenti.
Bene, i problemi per questa famiglia sono sorti poco dopo perchè durante la prima visita di luglio ho notato qualche cosa che non tornava, la covata presente era pochissima e quasi tutta opercolata (non fresca). Ho pensato che si trattasse di un cambio regina e non ho indagato oltre. La settimana successiva mi sono trovato a vedere due regione all’interno dell’arnia (🤔), ma non sapendo bene comportarmi e vedendo che la covata fresca era tornata, ho lasciato tutto come era e alla fine di luglio la famiglia si trovava su 9 telaini.
In agosto il trattamento tampone con ossalico gocciolato e tutto procede bene fino alla visita della prima settimana di ottobre, nella quale risconto un notevole calo di popolazione e un’odore intenso provenire dall’arnia.
Effettuando la prova consueta accerto che si tratta di peste americana (una malattia super contagiosa e a cui non vi è rimedio certo) cosi non mi rimane altro che sigillare il tutto per impedire qualsiasi contagio e nel giro di qualche giorno dare tutto alle fiamme (arnia compresa) poichè le spore di tale malattia sono estremamente resistenti.
13A02 – Arnia arancio
Ci eravamo lasciati che questa arnia un pochino zoppicava, poichè la regina non riusciva ad espandere la famiglia lasciando il nucleo in stallo.
Anche in questo caso ho lasciato alla natura fare il suo corso e con immensa sorpresa l’arnia si è rimessa in carreggiata nel giro di un paio di settimane.
Tutt’ora la famiglia sembra sana e sta procedendo bene verso la fine dell’inverno.
Lezione importante: la speranza è l’ultima a morire!
13A03 – Arnia verde
Questa arnia mi ha dato un sacco di soddisfazioni l’anno scorso, raccogliendo due melari di miele. Un imprevisto che ha aggiunto del brio ulteriore alla mia precedente stagione.
Il dispiacere è stato tanto qusando a dicembre mi sono accorto che la famiglia era collassata e le altre stavano saccheggiando il miele rimasto nei telaini oramai non più presidiati.
Una piccola perdita da una parte, ma un grande dispiacere dall’altro.
Altre arnie
Tutte le altre arnie sembrano in buona salute e hanno iniziato ad importare il prezioso polline fresco che useranno per alimentare la covata fresca che la regina piano piano provvederà a deporre.
Speriamo bene.
Un’altra nota va fatta per le arnie che ho faticosamente costruito: ho notato che quelle composte da due pannelli che formano un’unico lato, si scollano e si muovono se esposte agli agenti atmosferici.
Non mi rimane che fare tesoro di queste problematiche ed ideare degli stratagemmi per evitare che accadano anche alle prossime.
Quel che è certo è che mi devo evolvere insieme alle mie api piano piano che mi insegnano qualche cosa e di fornire loro una casa più decente il prima possibile.Ci sentiamo presto, promesso.
Ciano, bzzz!!
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Giu 20 2016 Se desideri conoscere il divino, senti il vento sul viso e il sole caldo sulla tua mano.
Ciao a tutti,
nonostante non scriva da più di un mese in questo blog (purtroppo gli impegni continuano ad aumentare invece che a diminuire) questo non significa che la mi avventura con le api si sia fermata, ANZI‼
Ci eravamo lasciati con la cattura di uno sciame partito dall’arnia arancio ed introdotto nell’arnia verde, bé la stagione è entrata nel vivo tanto è che l’acacia (o robinia), una delle fioriture più importanti per gli apicoltori Italiani, ha fiorito ed ha permesso alle famiglie più forti di andare a melario e depositare un pochino di miele per l’apicoltore, ma procediamo per gradi poiché ci sono stati diversi cambiamenti:
Siccome il numero di famiglie nel mio apiario è aumentato ed ho deciso di utilizzare sempre gli stessi tre colori per le arnie, sono stato costretto ad identificarle con un codice, così le arnie presenti sono diventate:
- 13A01 –> Arnia blu
- 13A02 –> Arnia arancio (da cui è partito lo sciame)
- 13A03 –> Arnia verde (dove è ospitato lo sciame)
- 16A01 –> Arnia arancio (dove ho spostato il nucleo)
- 16A02 –> Arnia blu (creata dalla divisione della 13A01)
- 16A03 –> Arnia verde (creata dalla seconda divisione della 13A01)
- 16A04 –> Arnia arancio (creata dalla prima divisione della 13A02)
Vediamo lo stato di ogni arnia, da dove eravamo rimasti fino alla visita avvenuta in data 18/06 per verifica dello stato generale.
13A01 – Arnia blu
Questa famiglia, se vi ricordate, era molto ben popolata ad inizio aprile, aveva costruito celle reali che opportunamente ho rotto (in gergo scellare) diverse volte per evitarne la sciamatura. A metà Aprile, precisamente il 15/04, ho deciso di dividerla in due comprando una regina feconda da inserire nelle metà della famiglia che sarebbe rimasta orfana, così da creare una nuova famiglia.
In questo modo è nata la famiglia che è stata riposta nell’arnia 16A02 azzurra di cui parleremo in seguito.
Da quel momento ho alimentato la famiglia con 1 litro di sciroppo (1:1 di acqua e zucchero) ogni 3 giorni per stimolare la deposizione della regina e riuscire, nell’arco di 40 giorni, ad avere nuovamente la famiglia su 10 telai per procedere ad un’ulteriore divisione.
Senza alcun intoppo, la regina ha seguito quanto mi aspettavo che facesse e così, con una settimana di anticipo, ho deciso di dividerla nuovamente il 13/05, creando così la famiglia 16A03.
Anche questa volta le nuove famiglie orfane hanno ricevuto una regina nuova, feconda, mentre le vecchie famiglie hanno mantenuto la vecchia regina.
A questo punto, essendo arrivati oramai a Maggio inoltrato, ho deciso di non alimentare le famiglie, così da lasciare alle regine il ritmo di deposizione, ma sopratutto ne ho approfittato per eseguire un intero ciclo di acido ossalico gocciolato (un rimedio non molto fastidioso per le api) per ridurre il carico di Varroa Destructor (un acaro che affligge le nostre api in maniera endemica) molto alto.
Tale ciclo di ossalico ( 4 somministrazioni, a una distanza di 7 giorni) si è concluso con la visita odierna del 18/06 e posso confermare che la varroa non sembra essere presente nella arnie trattate.
Lo stato attuale della famiglia è molto promettente poiché presidia 8 telai, di cui 4 sono di covata, 2 sono fogli cerei in costruzione e gli altri 2 di scorte che hanno raccolto durante i vari periodi di fioritura.
13A02 – Arnia arancio
Questa famiglia aveva deciso di sciamare alla fine di Marzo, sciame che, fortunatamente, sono riuscito a recuperare formando così un’altra famiglia. Ci eravamo lasciati che tale arnia aveva due celle reali opercolate, ovviamente ho evitato di visitare tale arnia per un mesetto per non rischiare che la famiglia sopprimesse la nuova regina pur di proteggerla.
Ho comunque continuato a vegliare sul volo che veniva effettuato dalla parte frontale dell’arnia e anche dal vassoio antivarroa, tramite il quale ho realizzato che la famiglia potesse contenere sia camule (i vermi della cera) che molta varroa.
Aspettandomi il peggio ho aperto la famiglia scaduti i termini ed invece sono stato piacevolmente sorpreso nell’osservare che la regina era presente, tanto è che l’ho marcata bianca (2016), e che l’intera famiglia godeva di buona salute presidiando 10 telaini di cui 8 di covata.
Avendo paura che sciamasse nuovamente, ho messo il melario, nel quale non sono salite per depositare neppure una goccia di miele e il 13/05 ho proceduto alla prima divisione di questa famiglia andando a formare la famiglia 13A04.
Ovviamente quando si divide una famiglia è opportuno, per non perdere tutte le bottinatrici nel nuovo nucleo, spostare la famiglia appena creata a più di 3 km dal proprio apiario, così ogni volta le porto in collina a godersi un po di panorama.
Le sorprese che questa arnia mi ha portato durante la stagione corrente non sono terminate qua, infatti durante l’ultima visita di maggio mi sono reso conto che l’arnia presentava una spiccata presenza di api affette dalla sindrome delle ali a K.
Attualmente la famiglia si trova su 6 telaini, di cui 3 di scorte e 3 di covata. Ad essere sinceri questa situazione si sta perpetuando da 2 settimane, se alla prossima visita non dovesse migliorare la situazione è consigliabile considerare anche una sostituzione di regina.
13A03 – Arnia verde
L’obbiettivo, come ho ripetuto più volte, per la stagione 2016 è quello di arrivare ad avere un patrimonio apistico di circa 10 arnie alla fine della stagione, così da affrontare il prossimo anno con una marcia in più.
Questa arnia rappresenta il piacevole inconveniente che non era stato preso in considerazione durante la pianificazione dei lavori.Come abbiamo detto è nata dal recupero dello sciame generato dalla 13A02, quindi contenente la vecchia regina presente in quella famiglia.
Nel giro di pochissimo tempo la famiglia ha costruito i fogli cerei che le avevo (cosa tipica degli sciami) e piano piano si è sviluppata senza l’ausilio di alimentazione di supporto. Tanto è che il 30/04, qualche giorno dopo la fioritura dell’acacia, sono riuscito a mettere loro il melario per la raccolta.
Purtroppo quest’anno il clima non è stato dei migliori e i continui scrosci d’acqua non hanno permesso una buona raccolta di tale miele, tant’è che, terminata la fioritura, il melario era pieno a metà e non per nulla opercolato dalle api (segno che la preziosa sostanza zuccherina ha raggiunto la giusta percentuale di umidità).
Scegliendo di fare un buon millefiori invece che poca acacia, ho lasciato il melario alla famiglia, pensando che continuasse ad importare il miele giorno dopo giorno, ma invece a circa due settimane di distanza ho aperto il melario ed ho scoperto che non era affatto presidiato.
Allarmato da questo comportamento ho proceduto ad una visita il 22/05 e, trovando celle reali le ho levate, non facendo caso che non era presente covata fresca (errore da principiante quale sono).
Così la visita successiva, il 28/05, non trovando covata fresca ho inserito un telaio di covata freschissima (di 1 o due giorni) nella speranza che si facessero una nuova regina.
Effettuando qualche settimana dopo una visita per verificare che la famiglia avesse abbozzato una cella reale, mi sono dovuto ricredere quando ho trovato covata (femminile) opercolata e nessuna cella, probabilmente la famiglia ha proceduto con una sostituzione di regina e io ho mancato di levare una cella reale, fortunatamente.
Così in data 11/06 ho piacevolmente costatato che il melario era di nuovo presidiato e la quantità di miele importata stava aumentato sensibilmente e, nella visita odierna non ho fatto altro che aggiungere un secondo melario poiché il primo oramai straripa di miele.
16A01 – Arnia arancio
Vi ricordate il piccolo e gracile nucleo creato da un mix di qualche telaino preso dalla 13A01 e 13A02 ad inizio stagione? Beh, si è irrobustito ed ora non ha nulla da invidiare alle altre famiglie, tanto è che attualmente si trova su 9 telai (quello più a sinistra non è presidiato) di cui 6 sono di covata e ora devo decidere se la prossima settimana lo voglio dividere o gli metto il melario per mandarlo in produzione questi due ultimi mesi.
Non è una decisione facile da prendere, m probabilmente opterò per la divisione per avere più probabilità di superare l’inverno con un bel numero di famiglie.E’ sbalorditivo vedere come le api e la natura stessa possano fare grandi cose anche dal niente. Questa famiglia è quella che sento più mia in quanto l’ho creata, la regina non l’ho comprata e ora è pronta, al suo massimo splendore. Proprio un bel successo.
16A02 – Arnia blu
Questa arnia è stata la mia prima volta in molte cose, era la prima volta che dividevo una famiglia in due, è stata la prima volta che ho dovuto inserire una regina presa da un altro apicoltore, la prima volta ad avere la famiglia che non accetta la regina e per questo la uccide.
Insomma, ho molte emozioni legate anche a questa arnia e mi dispiacerebbe molto vederla non superare l’inverno.Tornando a noi, lasciando le sviolinate a qualcun altro, dopo aver creato questa famiglia ed averla prima portata nel secondo apiario per poi averla riportata nell’apiario principale, ha sempre continuato a svilupparsi.
Ora come ora conta la bellezza di 6 telai di cui 3 di covata, 2 di scorte e un foglio cereo in costruzione.
16A03 – Arnia verde
Famiglia prodotta dall’ultima divisione si sta sviluppando bene, ha accettato senza problemi la regina che le ho inserito e ha un carattere particolarmente mansueto, più delle altre che non è che siano chissà quanto aggressive.
La famiglia ora conta 7 telai presidiati di cui 4 covata, 2 scorte e 1 foglio cereo in costruzione.
Anche la struttura dell’arnia stessa, nella quale è contenuta la famiglia, ha retto bene essendo venuta un pochino sbilenca quando l’ho costruita. E’ ancora presto per sapere se ho fatto un bel lavoro con quelle arnie, solo dopo almeno un inverno saprò se le api vivono bene all’interno di tale abitazione.
16A04 – Arnia arancio
Famiglia, anch’essa, prodotta dall’ultima divisione e si sta sviluppando bene. Anche questa ha accettato la regina introdotta senza fare troppe storie. Non resta che vedere se continuerà sulla buona strada oppure no.
Come vi avevo anticipato all’inizio di questo post, la stagione sta avanzando anche se a causa del maltempo non pochi apicoltori hanno avuto problemi di produzione, molto inferiore rispetto agli anni passati.
Io, avendo concentrato tutta la mia stagione apistica sul crearmi delle belle fondamenta: con delle famiglie forti ed aumentando il numero di famiglie, non ho subito questo particolare smacco.
Chissà, magari il prossimo anno sarà migliore, o forse peggiore. Nessuno può, fortunatamente saperlo, quello che invece posso affermare per certo e di cui ne sono stra sicuro è che finché ci saranno fiori da cui prelevare le sostanze per cibarsi le api continueranno a volare. Spetta a noi essere umani, specie dominante sulla terra, a fare in modo che il loro cibo non termini per dei nostri capricci.
Non mi rimane che salutarvi, augurandomi di riuscire a trovare il tempo molto presto per scrivere nuovamente in questo blog.
Ciao a tutti, bzzz‼
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Mar 18 2016 I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli
Ciao a tutti,
oramai sta diventando un’abitudine indesiderata quella di postare sporadicamente ma, purtroppo, mi si sono accumulate diverse cose (non solo apistiche) che non mi consentono di dedicare il tempo che vorrei a questo blog.
Questa settimana sono riuscito finalmente a visitare le due famiglie con la mia prima vera visita di fine inverno e ho costatato che sono entrambe in ottima forma e che attendono con ansia le fioriture che non solo forniscano polline in abbondanza, come quelle di questo periodo, ma che forniscano nettare da poter trasformare e immagazzinare.
La visita non è stata programmata, quindi non avevo con me la macchina fotografica per immortalare qualche momento e poter condividere con voi la bellezza di tale momento.
Quello che è emerso dalla visita è che entrambe le famiglie hanno ancora scorte sufficienti (due telaini a testa) per poter affrontare il clima inclemente tipico di questo periodo (almeno nella mia zona) e abbastanza in forza (avendo circa 7 telaini di covata) per affrontare l’oramai prossima stagione.
Capisco benissimo che questo post è un pochino scarno, ma vi prometto che la visita di sabato prossimo (tempo permettendo) sara documentata e ricca di dettagli.
Dandovi appuntamento al prossimo e sicuramente più accattivante post, vi auguro una serena settimana. Bzzz!!
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Gen 22 2016 In natura non ci sono né ricompense né punizioni: ci sono conseguenze.
Ciao a tutti,
contavo di scrivere questo post prima, ma come sempre non riesco a rispettare i buoni propositi che mi prefiggo che riguardano questo blog.
Siccome è un pò che non vi parlo delle mie api ecco la situazione che mi si è parata davanti lo scorso fine settimana, quando, grazie ad una giornata fuori stagione, le temperature erano abbastanza alte da permettere almeno il volo di purificazione delle nostre amiche.
Volendomi portare avanti con i lavori di falegnameria per non arrivare impreparato durante la stagione, vi ricordo che lo scopo di questo anno è arrivare a 10 arnie complessive partendo dalle mie famiglie e (se possibile) non acquistandone altre, mi sono recato in apiario al mattino presto, quando ancora il sole non aveva riscaldato l’ambiente.
Per prima cosa ho controllato il cassettino dell’arnia arancio e ho notato che, oltre a qualche goccia di condensa dovuta alla presenza endemica di umidità dalle mie parti, il glomere (ovvero la sfera che le api formano per scaldarsi) si è instaurato al centro occupando 3 telaini principalmente.
Ho così controllato il candito che gli avevo fornito come alimentazione di supporto, infatti preferisco fornire loro il nutrimento all’inizio dell’inverno e lasciare poi che utilizzino le loro scorte durante le ultime battute dell’inverno.
Notando che il sacchetto che gli avevo fornito alla fine di dicembre era oramai terminato (o più precisamente nel giro di qualche giorno lo avrebbero ripulito a dovere.
Dopo di che sono passato al controllo dell’arnia azzurra, sempre partendo dal vassoio antivarroa, dove, anche in questo caso seppure meno, vi era la presenza di condensa. La famiglia, come la sua vicina, presidia 3 telaini principalmente.
Infine ho aperto il tetto per vedere come fosse la situazione del candito anche in questo caso e mi si è presentata più o meno la medesima cosa.
Durante la mia essenzialissima visita non avevo le idee chiarissime sulla situazione delle due famiglie, anche perché essendo ancora presto non si vedeva nessun volo di purificazione e nessuna ape che cercava di nutrirsi con il candito.
Col dubbio che forse potesse essere avvenuto il peggio sono tornato in laboratorio a procedere con i lavori di falegnameria e sono tornato verso mezzo giorno per levarmi ogni dubbio a riguardo.
Con mia sorpresa ho trovato le api che bottinavano polline (il che sta ad indicare la presenza di covata) dalle poche piante fiorite in questa stagione:
E quando ho aperto i tetti ho visto che la situazione si era ribaltata completamente, ovvero il sacchetto brulicava di api intente ad accaparrarsi un pochino di candito sia nell’arnia arancio:
Sia in quella azzurra:
Il che mi ha rialzato fortemente il morale, pur sapendo che il mese dove si gioca tutto deve ancora arrivare, infatti è solo a Febbraio che le famiglie o superano brillantemente l’inverno oppure periscono poiché l’asprezza della stagione le ha colte impreparate.
Ottimista di pensiero e speranzoso nel cuore mi auguro di non dover più postare notizie così disastrose come l’anno scorso.
Approposito di inverno, durante le feste mi sono recato sulle nostre fantastiche Dolomiti per rilassarmi avvolto da natura selvaggia e ritmi di vita molto ma molto differenti rispetto ai nostri. Per pura coincidenza a meno di un chilometro dal mio albergo si trovava un piccolo apiario, contenente una 30 di famiglie, che ho immortalato poiché sia la conduzione che la struttura delle casse è molto differente da quella praticata dalle mie parti.
Mi sarebbe piaciuto scambiare due parole con l’apicoltore che curava tale allevamento ma, ovviamente, non si trovava in quel luogo appartato e ho potuto solo curiosare e fotografare le arnie presenti.
Mi ha fatto molto riflettere vedere quei candelotti di ghiaccio sopra le arnie e pensare che all’interno di quelle case la temperatura non era inferiore ai 18°.
Le Api, insetti che non smettono mai di sorprendermi.
Per il momento è tutto, nella speranza di riuscire a postare sempre più spesso, vi auguro un buon fine settimana.
Al prossimo post. Bzzz‼
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Gen 15 2016 Il mondo della fantasia è il mondo della realizzazione del desiderio.
Ciao a tutti,
come promesso ecco il post nel quale vi mostro la costruzione della mia prima arnia.
A lavoro concluso posso dire che non è perfetta, anche perché ho cambiato progetto in corsa varie volte e mi dispiaceva scartare il materiale che avevo già sagomato, ma ritengo che sarà comunque utilizzabile e molto più robusta di quelle che ho comprato.Per prima cosa mi sono concentrato sui due lati dell’arnia poiché li ho ritenuti i più semplici da effettuare, infatti bastava tagliare con la sega circolare le tavele in maniera tale da ricavare due grandi rettangoli e poi, con il seghetto alternativo, effettuare i tagli per permettere l’adagiamento del tetto del portichetto.
Purtroppo non trovando in commercio, almeno presso il magazzino dove mi rifornisco io, delle tavole di abete larghe abbastanza (ovvero 328 mm) ho dovuto procedere all’incollamento di due pezzi, tagliati della giusta misura mediante la colla americana (mi sono informato e sembra essere la meno tossica in circolazione insieme al Vinavil).
Stessa cosa ho dovuto fare per la parete anteriore e la parete posteriore.
Dopo aver atteso che la colla si asciugasse (volendo o non volendo è trascorsa una settimana, poiché prima non sono riuscito a lavorarci) ho praticato i due rientri in cima al fronte e al retro dove saranno poi alloggiati i telaini a una profondità di 23mm dall’alto (in questo modo è garantito il passo d’ape tra i telaini e il coprifavo.
Assemblati i 4 lati, mediante 6 viti per lato, ho verificato che i telaino rimanesse sospeso in maniera corretta.A questo punto mi sono concentrato sulla base dell’arnia che è composta da 8 parti:
- Base anteriore (ingresso dell’arnia per le api)
- Base posteriore
- Base laterale destra
- Base laterale sinistra
- Piede intero destro
- Piede con scasso destro (per far scorrere il vassoio)
- Piede intero sinistro
- Piede con scasso sinistro (per far scorrere il vassoio)
Tagliati questi 8 pezzi ho provveduto a verniciarli insieme ai fondi dei 4 lati dell’arnia in maniera tale che il legno fosse protetto in tutte le sue parti e non solamente quelle esterne (infatti il glomere genera parecchia condensa l’inverno e questa può far marcire il legno in fretta) e una volta che la vernice si fosse asciugata li ho assemblati con l’ausilio di altre viti (prima i 4 pezzi della base e poi i 4 pezzi dei piedi).
Infine ho provveduto tagliare il pezzo per il tetto del portichetto e, prima di montarlo, ho verniciato sia l’intera arnia che il pezzo appena ricavato.
Come ho precedente detto non è venuta perfetta, tanto è che in alcuni punti ho dovuto stuccare con la colla Americana per chiudere alcuni buchi che si erano formati nell’assemblaggio, ma mi ritengo soddisfatto dell’operato poiché la qualità del legno è sicuramente superiore di quella delle arnie che ho comprato, la spesa totale per la singola arnia è dimezzata e il tempo che devo spendere per la realizzazione non è eccessivo (in due mezze giornate si crea).
Per vedere tutte le foto riguardanti la costruzione vi rimando a questo album di Flickr, mentre gli schemi che ho utilizzato (anche se con qualche piccola modifica) li trovate a questo indirizzo.
Ora non mi rimane che continuare a sfornare arnie fino ad averne la giusta quantità per la prossima stagione, quando allargherò il mio apiario fino a contenere (spero) 10 famiglie.
Il prossimo post, dove tratterò della visita tenuta il 10/01/2016, conterrà anche una piccola sorpresa.
A presto, bzzz‼
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Dic 20 2015 Iscrizione anagrafica apistica nazionale – Guida
Ciao a tutti,
dopo aver ricevuto notizia dall’associazione che nel 2015 è entrata in vigore una legge nazionale che prevede la registrazione di ogni singolo apiario presso un sistema condiviso a livello nazionale (dovuto anche alla tragedia Calabrese di questa estate) mi sono subito messo all’opera cercando di trovare il sistema giusto e anche gli strumenti necessari ad effettuare l’iscrizione anagrafica apistica nazionale.Siccome la mia esperienza è stata abbastanza traumatica, poiché ho dovuto lottare contro istituzioni che non erano e non sono tutt’ora informate su questi procedimenti, veterinari della stessa Ausl di competenza che quando sentivano dire: “nuova procedura per la registrazione all’anagrafica apistica nazionale” erano presi da improvvisi malori o sembravano aver avuto apparizioni mistiche, ho deciso di condividere col il web la procedura corretta da dover effettuare così da risparmiare queste pene al prossimo malcapitato che si troverà nella mia stessa condizione.
Per prima cosa va detto che con questa nuova legge nazionale, che prevede la registrazione dei propri apiari entro il 31/12/2015, non viene abrogata nessuna delle precedenti legge varate, comprese anche quelle regionali, quindi, fino a che queste vecchie leggi non saranno abrogate con successivi emendamenti dovranno essere comunque rispettate.
Come effettuare la registrazione??
Ci sono 3 diverse possibilità per poter effettuare tale registrazione:
- Delegando la propria associazione (che solitamente fa pagare questo servizio)
- Registrandosi in maniera autonoma sul portale dedicato
- Recandosi all’Ausl di competenza (che come tutti sappiamo spesso non sono neppure informati sul da farsi, almeno nella mia zona)
Ovviamente in questo post vi spiegherò come occorre procedere per poter effettuare la registrazione in maniera autonoma con un qualsiasi computer, infatti io ho deciso di intraprendere questa strada anche perché l’aggiornamento dei dati ha ricorrenza annuale e la spesa per poterla effettuare si limita a quella dell’acquisto di un lettore smart card.
Cosa serve per effettuare la registrazione in maniera autonoma??
Per il primo accesso non è necessario avere alcuno strumento se non un pc collegato a internet per potersi recare sul portale, mentre, una volta che l’account sarà confermato, saranno necessari pochi elementi:
- Tessera sanitaria (attivata) o Carta nazionale dei servizi
- Lettore di smart card
Come si effettua la registrazione??
Per poter effettuare la registrazione basterà recarsi a questo indirizzo:
il cui portale si presenterà in questo modo:
A questo punto occorre cliccare nel riquadro in basso a destra con l’immagine di un’ape e la scritta “anagrafica apistica” che si dovrebbe presentare in questo modo:
Così facendo verrete indirizzati ad una nuova pagina dove vi verrà detto che non siete autorizzati a continuare:
Come suggerito nella pagina stessa, non disponendo di un account, clicchiamo sulla parola “link” della prima riga.
Successivamente, nella nuova videata che appare, sul pulsante “Non hai ancora un account? Richiedilo” che si trova in basso a destra:Si aprirà un form nel quale dovranno essere inseriti i nostri dati, mi raccomando di inserire (anche nel caso siate un’azienda agricola) il proprio codice fiscale poiché sarà poi con quello che accederemo al portale una volta conclusa la creazione.
Una volta terminato l’inserimento di tali dati e, dopo aver premuto il pulsante “Inserisci” sarà visualizzato un messaggio di avvenuto inserimento simile al seguente:
Ora non resta che attende che sia spedita dal sistema, in maniera del tutto automatica, una mail all’indirizzo elettronico specificato nel form contenente il PIN temporaneo per poter accedere al sito.
Il contenuto di tale mail, dovrebbe essere simile a questo:Ora, tramite questo PIN temporaneo (utilizzabile fino a che l’account non sarà attivato) e il codice fiscale registrato poc’anzi, potremo accedere al sistema.
Già da subito è possibile registrare la propria attività apistica (privato o azienda che sia), nel caso non sia presente nell’elenco (alcune le ha già inserite l’ausl di competenza), oppure semplicemente inserire gli apiari da censire.Vi ricordo che ogni operazione effettuata nel portale dovrà essere approvata (e il cui stato è visibile all’interno del portale stesso).
A questo punto vi starete chiedendo a cosa servono il lettore smart card e la tessera sanitaria o la carta nazionale dei servizi, beh, non appena il vostro account sarà attivato dai tecnici del sistema non potrete più accedere al sistema mediante il PIN provvisorio e per farlo basterà collegarsi al sito utilizzando la carta (come se fosse una chiave di ingresso).
Attivazione della tessera sanitaria
A questo punto abbiamo tutto il tempo di attrezzarci di lettore smart card e di tessera per poter accedere quando saremo stati abilitati.
Nel caso non si disponesse della Carta nazionale dei servizi (che ogni cittadino può richiedere gratuitamente) e non si volesse attendere circa i 2 mesi necessari a riceverla, il mio consiglio è quello di attivare la propria tessera sanitaria (nel caso sia di quelle nuove, con il cip simile a quello delle carte di credito) recandosi presso il CUP dell’Ausl di competenza (operazione completamente gratuita e che vi occuperà pochi minuti del vostro tempo), vi ricordo che per tale procedura occorre essere muniti di Tessera sanitaria, un documento identificativo e un indirizzo mail da associare alla tessera (preferibilmente lo stesso che avete usato per registrarvi al portale).Spero che questa piccola guida possa aiutarvi a non perdervi nella giungla della burocrazia italiana.
Grazie a tutti‼
Bzzz‼