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14 Luglio 2014

  • La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.

    Ciao a tutti,
    è da veramente troppo che non pubblico un post in questo blog per aggiornare lo stato della mia avventura, ma sono stati due mesi davvero tosti dove ho dovuto lavorare fino a sera inoltrata e non ho avuto tempo di fermarmi a scrivere.

    Ci eravamo lasciati che entrambe le arnie in mio possesso erano in ottima salute e avevano ricoperto tutti i telaini a loro disposizione.
    Riprenderò il mio racconto proprio dalla visita successiva a quella che vi ho descritto nel precedente post.

    Non credo di avervelo detto precedentemente ma io visito regolarmente l’apiario una volta a settimana per non recare troppo disturbo alle nostre amiche.

    Arnia Azzurra
    Durante la visita successiva, ispezionando un po’ sommariamente perché avevo poco tempo a disposizione, avevo costatato che il tutto stava procedendo bene e, non essendo troppo convinto sul da farsi, ho optato per aspettare ancora una settimana per deporvi il melario.
    Errore che ho pagato nel giro di qualche giorno poiché dalla suddetta arnia il 18 giugno verso l’ora di pranzo è partito uno sciame che si è fermato, nel giro di una decina di minuti, a una quindicina di metri dall’arnia di partenza.

    Io essendo al lavoro non ho potuto fare altro che sperare che la mattina successiva fossero ancora lì e non avessero già trovato un’altra dimora.
    Con l’emozione che riempiva il cuore fino a farlo esplodere mi sono alzato presto e sono andato sul luogo dove avevano visto lo sciamo posarsi, mi sono avvicinato e l’ho trovato ancora lì.

    Non potendo tagliare la vite ho deciso di creare una piccola struttura sospesa da terra e, una volta che il porta sciami fosse stato in posizione, agitare convulsamente la vite per farle precipitare all’interno della cassa.

    Sciame dopo aver agitato la vite

    Sciame dopo aver agitato la vite

    A questo punto ho cominciato a cercare la regina, sapevo che era marcata (infatti al contrario di quello che molte persone pensano, quando una famiglia sciama la maggior parte delle volte è la regina vecchia che lascia la casa e vola via) di rosso e desideravo capire se era caduta all’interno della cassetta oppure no.

    Seguendo con lo sguardo il flusso di api che risaliva la vite l’ho avvistata e, con estrema cautela, l’ho afferrata e appoggiata su un lembo della cassa.

    Lunga vita alla regina!

    Lunga vita alla regina!

    Ho atteso qualche minuto per osservare che cosa avesse intenzione di fare la regina, ma tranquilla tranquilla si è infilata tra due telaini agevolandomi ulteriormente il lavoro.
    A quel punto non ho fatto altro che agitare ulteriormente la vite, spostare tutta la cassetta sulla terra ferma, chiuderla (lasciando aperta una via) e attendere che tutte le api entrassero nella loro nuova dimora.

    La stessa sera, al ritorno dal lavoro, ho preso il nucleo (l’ho sigillato) e l’ho portato in un appezzamento di terra che dista più di 3 chilometri dal mio apiario.

    Ad una settimana di distanza le ho riportate in apiario e le ho trasferite all’interno di una nuova arnia Verde speranza.

    Tornando all’arnia Azzurra, le api che sono rimaste fedeli alla nuova regina hanno continuato ad importare nettare, immagazzinandolo non nel melario ma bensì nel nido ingolfando un pochino la deposizione della nuova regina (che ho avvistato finalmente nella visita effettuata il 12 luglio) e non costruendo più di tanto il melario.

    Ricapitolando l’arnia azzurra sta riprendendo il suo normale ritmo con una nuova regina nata probabilmente qualche giorno prima della sciamatura e, spero, che riprenda a costruire nel melario per l’ultimo mese che glielo lascio (ho programmato di levare tutto ad agosto per lasciare più scorte possibili alle famiglie).

    Arnia Verde
    Questa nuova famiglia nata a seguito della sciamatura si sta sviluppando velocemente, è impressionante vedere la velocità con la quale uno sciame tira della cera, infatti nel cassettino non vi erano favi già costruiti ma solamente fogli cerei che sono stati completamente costruiti nel giro di una settimana.

    Stato covata nuovo nucleo

    Stato covata nuovo nucleo

    Avendo deciso di tenere più stretta possibile la famiglia ho introdotto nell’arnia un diaframma che separasse il nucleo dai fogli cerei presenti all’interno dell’arnia (mi hanno infatti insegnato che è meglio riempire completamente ogni spazio all’interno dell’arnia poiché le api prediligono gli spazi vuoti per costruire).

    Ora questa famiglia si è allargata fino ad occupare sette telaini e credo che la prossima settimana sarò costretto ad allargarla fino a 9.

    Arnia Arancio
    Quest’arnia sarà l’unica che probabilmente quest’anno mi fornirà del miele da porte consumare.
    L’unica pecca rimane l’aggressività, che alla fine dei conti non è un ostacolo così insormontabile.

    Fino ad oggi si è sviluppata, ha costruito il primo melario (riempiendolo completamente questa settimana) e ora vedrò come si comporta con il secondo.

    Durante l’ultima visita ho estratto il telaini trappola dal nido (utilizzato per la lotta bio meccanica alla varroa, di cui non ho trovato traccia) e vi ho eliminato tutta la covata maschile presente.

    La stessa operazione dorò effettuarla, probabilmente, alla prossima visita nell’arnia azzurra.

    Riassumendo le cose stanno procedendo bene, ho tre famiglie in ottima forma di cui una riesce probabilmente a fornirmi il primo miele da assaggiare.

    Spero di riuscire a scrivere la visita la prossima settimana e di documentarvela con foto e video.

    A presto, bzzz‼

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